Urban Farm/Agricoltura urbana e nuove bio-tecnologie: un progetto di rigenerazione delle periferie metropolitane.

Il 29 settembre alle 17 in Cascina Cuccagna, per la Milano Green Week e in occasione di Cascine Aperte, l'incontro con Alessandra Mauri -progettista, fondatrice di Urban Farm Milano e di Darsena Pioniera e socia di BestUp. Introduce Giuliana Zoppis di Best Up.

 

 

Best Up, in collaborazione con Cascina Cuccagna nell’ambito di Cascine Aperte 2018, presenta il progetto "Vertical Urban Farms-Agricoltura urbana e nuove bio-tecnologie: opportunità per il recupero degli edifici abbandonati nella periferia metropolitana". Da un'idea di Alessandra Mauri, progettista ed eco- designer, l'incontro racconta come le fattorie urbane possano aprire prospettive di riqualificazione urbana e nuovi posti di lavoro, sviluppando produzioni di alimenti adeguati per la salute e la cucina. In Cascina Cuccagna, il 29 settembre 2018 alle h.17.

Scenario

Si stima che entro il 2050 quasi l'80% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Lo constatiamo già nella città di Milano, dove il peso demografico dal 2016 al 2017 è cresciuto dal 41,95% al 42,0% della popolazione della città metropolitana, per un totale di 9.692 unità (dati Istat): il dato è progressivo e crescente, a scapito delle aree rurali, dove invece la popolazione diminuisce. Ciò avrà un inevitabile impatto sulla produzione e distribuzione del cibo fresco laddove, anche in ottemperanza alle direttive anti- inquinamento, sarà sempre più necessario approvvigionarsi di prodotti a km 0.

Nello stesso tempo, la popolazione sta invecchiando.

Urbanizzazione e invecchiamento della popolazione avranno una ripercussione sulla forza lavoro dell’agricoltura e sul tessuto socio-economico delle comunità rurali, ma anche sulle esigenze nutrizionali dei cittadini metropolitani. Innovazioni tecniche e adozione di tecnologie agricole saranno sempre più necessarie per gestire l’agricoltura del futuro (FAO, 2017). Come è sempre più necessario pensare a una politica per l’alimentazione integrata: il cibo è importante come la sicurezza, l’energia, l’ambiente. Il cambiamento climatico contribuirà a generare problemi ambientali a lungo termine, come l’esaurimento delle acque sotterranee e il degrado del suolo, che influenzerà la qualità le proprietà nutrizionali di alcune colture e, inevitabilmente, i sistemi di produzione agricola.

Oggi la città può essere rappresentata come un insieme di parti connesse fra loro tramite i propri bordi ambigui, ovvero quegli spazi ibridi che sono occasione di vita e rinnovamento. Il concetto di resilienza ci mostra come la capacità di adattamento ai cambiamenti guidi la città verso una necessaria evoluzione.

Agricoltura verticale urbana come possibile soluzione

Intervenire con coraggio su un edificio costruito negli anni ’80, utilizzato e poi abbandonato, in qualche modo colpevole del degrado di una periferia; immaginare non una destinazione d’uso convenzionale, ma una sua nuova vita attiva sul territorio attraverso un progetto altamente tecnologico ma anche profondamente significativo e socializzante. Dare avvio a nuove iniziative di recupero di architetture abbandonate come esempi viventi di riconversione agricola nel tessuto urbano è l’opzione a cui sta lavorando la progettista Alessandra Mauri, che oggi presenta con Best Up e Cascina Cuccagna il suo primo progetto compiuto all’interno di Cascine Aperte e Milano Green Week.

Un’auspicabile soluzione alle criticità esposte, come Alessandra andrà a illustrare nel corso dell’incontro, è data dalle Vertical Farm (fattorie verticali) che, se progettate correttamente, possono eliminare la necessità di ottenere ulteriori aree agricole con la tecnica del disboscamento e contribuire così a creare un ambiente più sano e pulito. Uno degli aspetti problematici, infatti, risiede nel fatto che circa l'80% dei territori disponibili per l'agricoltura sono già stati usati. Il restante 20% non è sufficiente per soddisfare le future necessità.

Nasce quindi l'idea di reinserire all'interno delle città quelle attività produttive che una volta facevano parte della città stessa e che hanno subìto un processo di esilio progressivo. Le città si sono trasformate in centri di servizi escludendo totalmente dal disegno urbanistico l’aspetto produttivo.


AddThis