Criteri della sostenibilità

 

NON E’ MAI TROPPO TARDI
ovvero le ultime novita’ allarmanti.

 

Dal 29 Gennaio al 1 Febbraio, 2007, si e’ tenuta a Parigi la decima sessione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, o IPPC.

Il rapporto annuncia che il riscaldamento globale e’ “inequivocabile” e che per il 90% ne e’ responsabile l’uomo. Anche nell’ipotesi irreale
che i livelli globali dell’anidride carbonica si stabilizzassero al livello globale attuale, l’aumento di temperatura continuerebbe . La stabilizzazione richiederebbe un’ immediata riduzione delle emissioni del 70 % - 80% percento, ha detto R. Somerville del Scripps Institution of Oceanography di San Diego. Il rapporto di Parigi dell’ IPC
e’ stato redatto grazie allo sforzo internazionale
di 11 nazioni che hanno lavorato independente-mente con 16 modelli climatici ed e’ il quarto di una serie di rapporti compilati da 2500 scienziati di 130 nazioni. “Cio’ che e’ sorprendente... e’ che i modelli stanno migliorando con il tempo, ma le risposte non si modificano....il piu’ a lungo si attende, peggiore sara’ il problema” ha detto il climatologo Gerald Meehl del National Center for Atmospheric Research (NCAR) in Boulder Colorado.
vedi rapporto su http://ipcc-wg1.ucar.edu).
Il 10 febbraio 2007, l’Ente per le Nuove tecno-logie, l’Energia e l’Ambiente, E.N.E.A., annunciava che alla fine di questo secolo la viticultura in Toscana non esistera’piu.” Grazie al riscaldamento globale questa pianta non sara’ piu’ in condizione di crescere in quest’area. Per quanto noi possiamo essere bombardati da informazioni allarmanti di pericolo e ci sia una parte della comunita’ mondiale che sta lavorando a spron battuto, il problema sembra essere al di sopra delle capacita’ umane e/o intriso di interessi economici contrastanti che rallentano il processo di salvataggio. http://www.enea.it


Figura 1. Comparti della Terra e interazioni fra loro.
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Ad oggi, il piu’grande sforzo per ridurre i parametri delle emissioni e’stato l’adesione, nel 1997, del Protocollo di Kyoto da parte dei 35 paesi piu’ricchi del mondo. Gli Stati Uniti che incrementano i livelli globali di anidride carbonica dell’1% all’anno, nel 2001 ritirarono la loro adesione al protocollo perche’ ritennero che fosse ingiusto che non si ponessero vincoli ai paesi sottosviluppati.Il Segretario dell’Energia, Samuel W.Bodman ha detto il 2 febbraio 2007, che non si porranno limiti negli Stati Uniti perche’ questo porterebbe ad un trasferimento all’estero di posti di lavoro e di industrie, creando un maggiore danno economico. Ha inoltre notato che gli Stati Uniti hanno speso in ricerca sul riscaldamento ambientale, sviluppo tecnologico ed altre iniziative 29 bilioni di dollari, piu’ di tutto il resto del mondo messo insieme.
Paesi che hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto hanno grandissime difficolta’ ad attenersi ai parametri prefissi per la prima scadenza del 2012 e dovranno pagare forti multe se non si atterranno ai parametri. Il Primo Ministro del Canada Stephen Harper, ad esempio, ha espresso il parere che l’obbiettivo e’ irrangiungibile.
Gli scienziati a Parigi hanno detto che non e’ troppo tardi per iniziare a prendere seri provvedimenti verso il controllo delle emissioni, ma “ piu’ tardi di quanto possiamo immaginare” secondo la scienziata Susan Solomon del National Oceanic and Atmospheric Administration , che ha co-condotto il Pannello che ha fornito il resoconto..


Figura 2. The United Nations Framework Convention on Climate Change
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